lunedì 12 settembre 2016

GIU' LE MANI DA MISS ITALIA






Sono anni ormai che sento denigrare il concorso di Miss Italia e si è passati da qualche anno fa quando la Rai ne faceva un pippone di una settimana a una serata su La 7 “tanto per”.
Non lo so perché ci si debba vergognare della bellezza, quando in televisione, nella pubblicità e persino nel mondo del lavoro l’abito fa il monaco e indubbiamente  un bell’aspetto conta.
Per anni bella è equivalso a stupida. Anzi non capisco perché l’essere stupida aumentava il sexi, il fascino.
Si sono denigrate letterine, vallette, veline. Continuo a non capire. Se uno è alto e sfrutta la sua altezza per giocare a basket sta bene. Se una è bella e vuole fare la modella si etichetta come senza cervello.
Il fatto è che il mondo è ancora gestito dagli uomini. Per cui quello che vale per loro non vale per le donne.
A me non piace il calcio: trovo ridicole certe diatribe sulla partita del giorno prima. O su chi avrebbe dovuto fare cosa. Allora lasciateci guardare Miss Italia senza polemiche.
Sono ragazze rifatte? O. K.: c’è chi si rifà ed è peggio di prima. 
Sono tutte magre? O. K.  So discernere da sola se sono modelli da seguire o no. 
Sono alte? O. K. Io non arrivo al metro e sessanta ma non mi frega niente. 
Mettere la categoria curvy è una discriminazione? Ma va! Ragazzi stiamo guardando uno spettacolo. Respiriamo, chè la vita è già  tanto pesante!
Non vergogniamoci della bellezza. Sono ragazze che hanno aspirazioni nel campo della moda e dello spettacolo. Per loro è una prova. Per noi per fortuna no.
Le critiche sotto gli articoli dei giornali che gridano allo spettacolo pollaio e alla fiera bovina sono tutte di uomini. O che hanno un nikname  simil maschile: invidia perché tanta bellezza loro non riusciranno mai ad avvicinarla?
Conosco un ricercatore di una famosa università che a proposito delle colleghe donne dice che adesso quelle più belle sono anche le più intelligenti.
Uomini, svegliatevi. Oggi studiamo, lavoriamo, guidiamo trattori, aggiustiamo auto e partecipiamo ai concorsi di bellezza. Partecipiamo e li guardiamo. Perché ognuno ha la sua visione del bello. E se vince ( o non vince) la ragazza che favorivo è una gara anche per me. Che mi diverte e mi fa passare una serata leggera.


 



p.s. Vietatissimo fare domande culturali/pseudo intellettuali a ragazze che sono giovani, emozionate, stanche. Lasciatele ad Alessandro Cecchi Paone.


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